[12] Cuius rei tantae tamque difficilis facultatem consecutum esse me non profiteor, secutum esse prae me fero. Nec tamen fieri potest, ut, qui hac ratione philosophentur, hi nihil habeant, quod sequantur. Dictum est omnino de hac re alio loco diligentius, sed quia nimis indociles quidam tardique sunt, admonendi videntur saepius. Non enim sumus i, quibus nihil verum esse videatur, sed i, qui omnibus veris falsa quaedam adiuncta esse dicamus tanta similitudine, ut in is nulla insit certa iudicandi et adsentiendi nota. Ex quo exsistit et illud multa esse probabilia, quae, quamquam non perciperentur, tamen, quia visum quendam haberent insignem et inlustrem, his sapientis vita regeretur.
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12. Ammetto di non aver raggiunto la capacit? di realizzare un piano cosi grande e difficile, ma dichiaro di
essermi messo per questa via. N? d'altra parte ? possibile che coloro che seguono tale metodo di ricerca manchino del
tutto di una guida da seguire. Di ci? si ? detto meglio e pi? a lungo altrove, ma poich? taluni paiono poco arrendevoli e
tardi a comprendere, occorre spesso rinfrescar loro le idee. Non siamo di quelli che negano in assoluto l'esistenza della
verit?: ci limitiamo a sostenere che ad ogni verit? ? unito qualcosa che vero non e, ma tanto simile ad essa che
quest'ultima non pu? offrirci alcun segno distintivo che ci permetta di formulare un giudizio e di dare il nostro assenso.
Ne deriva che vi sono delle conoscenze probabili le quali, bench? non possano essere compiutamente accertate,
appaiono cos? nobili ed elevate da poter fungere da guida per il saggio.
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